martedì 6 gennaio 2009



Ciao a tutti...e....auguri a tutte le befane..Allora??Cosa avete trovato nella calza? Mi raccomando...se avete trovato tanti dolci state attenti....
Ma riprendiamo il dicorso da dove vi ho lasciati ieri, perchè ho ancora qualcosa da dire sulla bulimia.
Succade spesso che il bulimico passi da un negozio di cibo ad un altro, da una pasticceria ad una pizzeria mangiando tutto ciò che di commestibile trova, senza alcun controllo. In casa alcuni procedono con metodo, mangiando innanzitutto ciò che amano di più. A volte in caso di urgenza, gli alimenti vengono mangiati direttamente dalla confezione. I cibi ingeriti appartengono il più delle volte alle categorie di cibi "proibiti", quelli ipocaloroci, normalmente vietati. La crisi di bulimia media si aggira attorno alle 3500 calorie ma può arrivare a 10 mila, se non di più.
Dopo l'abbuffata circa il 40% delle persone induce al vomito e questo giustifica l'eccesso alimentare: per molti è necessario che il ventre sia teso per vomitare,e così la persona bulimica ad ogni crisi si sente costretta ad andare fino in fondo.
Nel giro di qualche ora la persona vulimica è vinta da una sensazione di sconfitta, di autodenigrazione, di depressione. Paura di ingrassare, disperazione per aver ancora una volta fallito, vergogna. senso di colpa, e disgusto di sè.
Gli anoressici mentali sono facilmente riconoscibili. Anche agli obesi riesce difficile passare inosservati. Niente di tutto questo nel caso della bulimia accompagnata dall'abitudine di vomitare. Di fronte a queste persone la società non viene colta dal panico come di fronte agli anoressici mentali. I bulimici che vomitano sono invisibili, non esistono, si confondono nella massa, con tutto il resto della società.
Il meccanismo bulimico conserva tutt'oggi il suo mistero. Neurobiologi, psicanalisti, comportamentisti, psico-sociologi di indirizzo più o meno femminista, terapeuti familiari, tutti hanno proposto la loro ipotesi senza però ancora essre giunti ad una valida teoria.

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